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Torino

La Mole Antonelliana

L’Unione Israelitica di Torino progettò la costruzione di un tempio israelitico per festeggiare l’avvenuto riconoscimento della libertà di culto. Il progetto fu affidato a Luigi Antonelli. L’edificio fu poi ceduto al comune prima che l’opera venisse completata per ragioni legate al costo troppo oneroso dei lavori. Il nuovo tempio venne edificato nell’odierna piazzetta Primo Levi.

La roccaforte romana di Torino

Al termine della seconda guerra punica, libera dall’assedio cartaginese, Torino strinse un’alleanza con Roma per ragioni difensive. Il villaggio venne riedificato e gli venne attribuita la tipica pianta degli accampamenti militari romani. Rettangolare nelle sue linee generali, verso nord est alla confluenza tra Dora e Po doveva adattarsi al percorso sinuoso dei fiumi e all’acquitrino. A nord era delimitato dalle odierne via della Consolata e via Giulio; a est dai Giardini Reali e Palazzo Madama, via Accademia, via Santa Teresa; a sud da via Cernaia e corso Siccardi. Il perimetro totale era di 2960 metri, circa 50 volte più piccolo di quello attuale. Le mura romane erano alte 7 metri e spesse 2. C’erano 4 porte: la Porta Palatina, la Decumana (ora compresa nell’edificio di Palazzo Madama), la Porta Marmorea (tra via San Tommaso e via Santa Teresa), la Porta Pretoria (tra via Garibaldi e via della Consolata). La città era tagliata dalle 2 vie tradizionali: la decumana (attuale via Garibaldi) e il cardo maximus, che univa la Porta Marmorea e la Porta Palatina. Le vie erano strette, ma ben lastricate e fornite di fognature, le abitazioni erano perloppiù a un piano (solo ai patrizi era consentito edificare case su più piani) e un teatro all’aperto, di cui si osservano ancora le vestigia in via XX Settembre, consentiva la rappresentazione di spettacoli per feste e celebrazioni.

Theatrum Sabaudiae

Nel “Theatrum Sabaudiae”, l’opera editoriale voluta da Carlo Emanuele II per celebrare i futuri fasti della città e realizzata da Giovanni Tommaso Borgonio, si possono ammirare i progetti dei cantieri di realizzazione di tutte le residenze fuori porta dei Savoia a Torino. Tali cantieri ci rendono la testimonianza della prima suddivisione sistematica dei borghi attorno alla città, che corrispondono in parte agli odierni quartieri: Mirafiori, Millefonti, Moncalieri, la Vigna di Madama Reale (oggi Villa Abegg), il Valentino, il Regio Parco, Venaria Reale e il Castello di Rivoli. Le incisioni dei progetti del “Theatrum Sabaudiae” sono esposte nelle sale della Galleria sabauda.

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