Monumenti

Urbino

Urbino, conosciuta come la perla del Rinascimento italiano, la città che dette i natali a Raffaello Sanzio, e che all’interno delle sue mura custodisce alcune delle più stupefacenti testimonianze del Rinascimento.
Uno dei gioielli di Urbino è il suo Palazzo Ducale, voluto da Federico da Montefeltro, con le sue stanze riccamente decorate ed il magnifico cortile, è un esempio mirabile di architettura del tempo ed ospita ancora oggi la Galleria Nazionale delle Marche.
Federico da Montefeltro, per decorare il Palazzo, chiamò a se tutti gli artisti migliori di un tempo: Piero della Francesca, Luciano Laurana, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini. Non bisogna dimenticare che, inoltre, in questo ambiente artisticamente ricco di stimoli e vivacità, hanno mosso i primi passi artisti del calibro di Raffaello e Bramante.
La Galleria Nazionale delle Marche è, com’era prevedibile da questa introduzione, il più importante museo cittadino ed al suo interno custodisce opere che vanno dal Trecento al Seicento, nonché grandi capolavori rinascimentali come: la Flagellazione di Piero della Francesca, la Muta di Raffaello, ma anche opere di Tiziano, Luca Signorotti, Francesco Barocci
Urbino possiede una lunga tradizione di artigianato artistico: in passato sono stati famosi i suoi orafi, ceramisti, pittori, basti pensare a Raffaello. Ancora oggi, nelle piccole vie del centro storico di Urbino, vi sono numerose botteghe ed officine artigianali che ancora oggi utilizzano antiche tecniche per creare splendidi oggetti che è possibile acquistare.
Una vasta raccolta di opere a carattere religioso è esposta al museo diocesano “Albani”, dove accanto ad antichi dipinti si possono ammirare capolavori di oreficeria, porcellane, paramenti sacri, codici miniati.
La casa natale di Raffaello custodisce al suo interno un affresco attribuito al pittore, nonché numerose opere d’arte tra cui copie di suoi dipinti, bozzetti ed omaggi di altri artisti al Pittore.
La vera anima di una città, però, non può esser raccontata solo tramite i suoi monumenti: bisogna percorrerla per intero (o quasi), nelle sue viette, sbirciando all’interno dei cortili dei palazzi e chiacchierando con la simpatica gente del luogo.

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