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Provincia di Prato

Provincia di PratoLa provincia di Prato è una provincia italiana della Toscana di 248.292 abitanti. È la ottava provincia toscana per numero di abitanti, ed è decima ed ultima, tra le province toscane, per quanto riguarda la superficie con i suoi 365,26 km quadrati.
Istituita nel 1992 per scorporo dalla provincia di Firenze, è la seconda più piccola provincia italiana per estensione territoriale e numero di comuni, preceduta solo da Trieste. Comprende infatti soltanto i comuni di Prato (capoluogo), Cantagallo, Carmignano, Poggio a Caiano, Montemurlo, Vaiano e Vernio. È la provincia toscana con il più alto reddito per abitante.
La città di Prato, nonostante il suo notevole sviluppo demografico ed economico, non conobbe mai autonomia amministrativa all’interno del Granducato di Toscana. I pratesi iniziarono a rivendicare l’autonomia amministrativa nel 1919 e nel 1925 fu istituito il circondario di Prato, comprendente i comuni di Prato, Calenzano, Cantagallo, Montemurlo, Tizzana e Vernio.
Il nuovo ente autonomo ebbe però vita brevissima, dato che due anni dopo tutti i circondari venivano aboliti. La beffa fu particolarmente sentita dai pratesi, che oltre a tornare del tutto sotto l’autorità fiorentina, videro anche l’eterna “rivale” Pistoia divenire capoluogo di provincia proprio nel 1927.
Nel dopoguerra l’idea della provincia pratese riprese vigore e nel 1956 fu fatta richiesta ufficiale da parte del consiglio comunale della città, cui seguirono le adesioni di diversi comuni della zona, compresi alcuni della provincia di Pistoia (Agliana, Montale e Tizzana-Quarrata). Oltre che per le lungaggini burocratiche e politiche, la nascita della provincia laniera fu ostacolata e rallentata dall’opposizione di Firenze e di Pistoia: quest’ultima, timorosa di perdere i tre comuni orientali che avevano chiesto di passare con Prato, arrivò addirittura a rispolverare alcuni diplomi medievali, dove Ottone III riconosceva possedimenti pistoiesi i territori di Quarrata e Montale. Altri comuni che avevano fatto richiesta, come Calenzano e Barberino di Mugello, fecero poi retromarcia sia per ragioni “di prestigio” che per scegliere di rimanere legati rispettivamente ai comuni della Piana (Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio) e a quelli mugellani.
Solo nel 1992 però la città di Prato poté diventare capoluogo dell’omonima provincia, col distacco di sette comuni dalla provincia di Firenze (non entrarono i comuni della provincia di Pistoia).
Il distretto tessile di Prato è molto più esteso della provincia, dato che in esso sono compresi anche tre comuni della provincia di Pistoia (Agliana, Montale e Quarrata) e due della provincia di Firenze (Calenzano e Campi Bisenzio).

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