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Provincia dell’Aquila

Provincia dell'AquilaLa provincia dell’Aquila è una provincia italiana dell’Abruzzo che conta 306 701 abitanti con capoluogo L’Aquila. Confina con la provincia di Teramo a nord, con la provincia di Pescara e la provincia di Chieti a est, con il Molise (provincia di Isernia) a sud-est e con il Lazio (provincia di Frosinone, città metropolitana di Roma Capitale e provincia di Rieti) ad ovest.
È una provincia interna, la più estesa tra le province d’Abruzzo e la meno popolata, senza sbocchi sul mare. Il territorio della provincia coincide in parte con quello dell’antica provincia di Abruzzo Ultra, dalla quale l’odierna circoscrizione provinciale ha ereditato il proprio stemma.
La provincia, caratterizzata da valli e altipiani, è stata nel tempo abitata da numerosi popoli italici, tra i quali si ricordano i Sabini nell’area nord occidentale, i Vestini in quella orientale (al confine con le province di Teramo e Pescara), i Peligni in quella sud orientale, i Marsi nell’area della conca del Fucino e gli Equi al confine sud occidentale. I centri urbani si sono localizzati dapprima in agglomerati di origine preromana, come Corfinium (l’odierna Corfinio), poi in colonie romane come Amiternum, Alba Fucens, Carseoli (l’odierna Carsoli), Aveja e Peltuinum quindi in centri normanni come Celano o longobardi come Forcona e Valva ed infine in città medievali come L’Aquila e Sulmona.
La prima riunificazione del territorio provinciale avvenne sotto l’Impero romano con la costituzione della regione augustea del Samnium, che abbracciava una vasta parte di Appennino centrale comprendendo l’attuale provincia aquilana oltre che il territorio di Reate (Rieti), Teate (Chieti), il Molise e buona parte della Provincia di Benevento. Questa suddivisione comporta anche la separazione dell’Abruzzo settentrionale da quello meridionale, rispettivamente al di sopra ed al di sotto dell’Aterno, che segnerà la storia della regione da lì in avanti: successivamente infatti, nell’alto medioevo, si assisterà alla creazione del Ducato di Benevento (separato da quello di Spoleto) e conseguentemente, nel 1273, alla costituzione dei due giustizierati distinti di Abruzzo Ultra (comprendente buona parte della provincia dell’Aquila con l’eccezione dell’Alto Sangro e la provincia di Teramo) e Abruzzo Citra (la Provincia di Chieti ed il Molise).
Nel 1806, il giustizierato viene ulteriormente suddiviso in Abruzzo Ultra I con capoluogo Teramo, comprendente l’attuale provincia di Teramo e quella di Pescara (che allora non esisteva) sopra l’Aterno, e Abruzzo Ultra II con capoluogo Aquila e che corrisponde alla storica provincia aquilana, inclusi i territori successivamente passati alle province di Rieti e Pescara. La provincia comprendeva originariamente i distretti di Aquila, Cittaducale e Sulmona, cui venne aggiunto, dieci anni dopo, il Distretto di Avezzano; i distretti erano ulteriormente suddivisi in circondari e, quindi, in comuni. La sede degli organi amministrativi era situata nell’ex convento di Sant’Agostino, all’Aquila.
Nel 1861, con la nascita del Regno d’Italia venne istituita la regione Abruzzi e di conseguenza la provincia dell’Aquila con capoluogo in Aquila degli Abruzzi. Successivamente però la Provincia viene privata di buona parte del suo territorio per far posto alle neonate province di Rieti e Pescara: nel 1927 vengono trasferiti nel Lazio i comuni di Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgocollefegato, Borgo Velino, Cantalice, Castel Sant’Angelo, Cittaducale, Cittareale, Fiamignano, Lugnano di villa Traiana (ora Vazia, frazione di Rieti), Leonessa, Micigliano, Pescorocchiano, Petrella Salto e Posta per un totale di 1362 km² e 70.000 abitanti circa. Parallelamente i comuni di Bussi sul Tirino e Popoli vengono trasferiti alla provincia di Pescara, realizzata riducendo principalmente i territori di Teramo e Chieti; in questo modo, la provincia assume per la prima volta l’attuale conformazione geopolitica con la suddivisione in 108 comuni, il che ne fanno la prima provincia per maggior numeri di questi su tutto il territorio abruzzese.
Sul finire degli anni venti viene individuata la sigla provinciale, AQ, che fino al 1994 verrà usata anche come targa automobilistica.
Nel 1939 il capoluogo assume la denominazione definitiva (L’Aquila), e conseguentemente la provincia viene ridenominata Provincia dell’Aquila.

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