Cultura

Gesualdo Bufalino da Ragusa

Nasce a Comiso, in provincia di Ragusa,  il 15 novembre 1920; fin da ragazzo è affascinato dalla lettura e lo studio. Gli studi liceali culminano con la frequenza universitaria della Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania e di Palermo.

Nel 1942 viene richiamato alle armi; viene catturato dai tedeschi, riesce a fuggire e a rifugiare in Emilia Romagna presso degli amici. Qui si ammala ed è costretto ad un lungo periodo di degenza ospedaliera, che lo prova duramente lasciando nella sua memoria i segni indelebili della sofferenza, i quali filtrati, ritorneranno in forma di sunto biografico mistificato tra le mentite spoglie di un racconto apparentemente distaccato ed estraneo (“Le dicerie dell’untore”).

La parte successiva della sua vita è caratterizzata esclusivamente da un impegno nel lavoro dell’insegnamento e dalla abnegazione per gli studi letterari ed anche alla traduzione di alcuni classici della letteratura francese.

Esordisce nel 1978 con la stesura a più mani del libro “Comiso ieri”, una summa di fotografie e racconti della città ottocentesca. Arrivato alla pensione, riesce a dare sfogo alla sua più vera vocazione: lo scrittore. Nel 1981 viene pubblicato ed insignito del Premio Campiello, per il suo primo romanzo “Le dicerie dell’untore”, il quale diviene un film di successo. Da quel momento ha inizio un periodo di fecondissima creazione artistica che vede lo scrittore a dura prova sino al momento della sua scomparsa, che avviene il 14 giugno 1996 in un tragico incidente stradale. Bufalino perde la vita poco lontano da Comiso, il suo tenero mondo amato come il figlio che mai ebbe.

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